LA POETICA DELLE DIFFERENZE
L’uomo ha sempre cercato le differenze negli altri: il colore della pelle, le religioni, le diverse culture e lingue, le usanze e i costumi… ma non si è quasi mai concentrato sui punti di forza che abbiamo tutti in comune come la fantasia, ma anche l’intelligenza e l’ingegno, l’inventiva, la creatività e, che seppur diversi, siamo tutti ed indistintamente esseri umani.
Infatti, proviamo le stesse emozioni, amiamo, soffriamo, moriamo e viviamo allo stesso modo, dunque non ci possono essere secondo me più “razze” perché l’umanità è una.
Parafrasando Seneca io penso che siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino.
La mia installazione vuole provocatoriamente evocare nella parte destra dello specchio alcuni frammenti d’identità di popoli diseredati a dimostrazione della inclinazione dell’uomo di discriminare i propri simili, di definirli inferiori, di compiere abomini e genocidi, segregazioni e tante altre brutalità.
La parte sinistra dell’opera invece mostra uno specchio nel quale possiamo rifletterci a figura intera non frammentata ma finalmente consapevoli che questi scempi non appartengono solo al passato : in diverse parti del mondo questo avviene anche oggi. Ed ecco perché intorno all’installazione presento tre opere fotografiche che evocano dolore, sangue, violenza, parti del corpo, viscere.
Tutte le opere qui riprodotte sono opere uniche.